Linguaggi di programmazione tra curiosità e classifiche

Linguaggi di programmazione tra curiosità e classifiche

 

Ti sei mai chiesto qual è il linguaggio di programmazione più popolare della storia? Quello più “antico”? E se esiste un “ranking” di popolarità dei linguaggi che possa guidare una carriera nel coding?

In questo articolo proveremo a svelare queste (e altre) curiosità facendo un viaggio immaginario (ma utile!) tra i più diffusi linguaggi di coding al mondo.

Diciamo intanto che non è sempre possibile stilare classifiche infallibili che mettano in ordine per caratteristiche e uso i linguaggi di programmazione. Tuttavia, non tutti sanno che esistono fonti statistiche autorevoli come il TIOBE Index e il PYPL PopularitY of Programming Languages, grazie alle quali è possibile giungere a conclusioni quantomeno attendibili. Ovviamente tieni presente che le informazioni riportate in questo articolo, dedotte in buona parte da quelle fonti, possono cambiare nel tempo.

In ogni caso speriamo che imparerai aspetti della programmazione e della sua storia che forse non conoscevi.

 

1) Qual è il primo linguaggio di programmazione della storia?

In genere viene considerato il linguaggio di basso livello “assembly”, nato in concomitanza con l’ENIAC, il primo computer della storia, nel corso degli anni ’40.

Va però ricordato che a quei tempi il concetto di “linguaggio di programmazione” non era propriamente lo stesso di oggi. Infatti per linguaggio assembly si intende una famiglia di linguaggi di basso livello legati all’architettura specifica dell’hardware. In seguito, questo concetto ha subito una certa evoluzione per rispondere alle crescenti esigenze e per rendere più accessibile e potente il processo di sviluppo del software.

Se invece consideriamo il concetto di linguaggio di programmazione in modo più ampio, ovvero un linguaggio di alto livello che consente di esprimere le istruzioni in modo più astratto e indipendente dall’architettura hardware, allora il Fortran (Formula Translation) è sicuramente il primo linguaggio di programmazione della storia.

Fortran è stato sviluppato da IBM negli anni ’50 per scopi scientifici e di calcolo numerico e, dopo aver subito diverse revisioni e miglioramenti, è ancora in uso. Oggi è utilizzato in molte applicazioni scientifiche e ingegneristiche, soprattutto nei campi del calcolo scientifico, nelle simulazioni, nella modellizzazione numerica e nell’analisi dei dati. Le versioni più recenti, come Fortran 2008, continuano a essere sviluppate e mantenute.

Il sito di riferimento per imparare a usare questo linguaggio è il seguente: https://fortran-lang.org/

 

2) Qual è il linguaggio di programmazione più popolare della storia? E oggi?

Come dicevamo, non è possibile rispondere in modo infallibile a questa domanda, ma incrociando le fonti già citate sembrerebbe il C.

Il linguaggio C è stato sviluppato negli anni ’70 da Dennis Ritchie presso i laboratori Bell di AT&T e ha avuto un impatto significativo sull’evoluzione dei linguaggi di programmazione, servendo da base per lo sviluppo di altri linguaggi come C++ e Objective-C. La portabilità, l’efficienza e la flessibilità che lo contraddistinguono hanno contribuito alla sua diffusione in molti campi, dai sistemi operativi alle applicazioni embedded.

Tuttavia, negli ultimi decenni, un altro linguaggio di programmazione ha iniziato a essere utilizzato in modo massiccio. Secondo le statistiche di settore stiamo parlando del Java.

Java è un linguaggio noto per la sua portabilità, grazie alla macchina virtuale Java (JVM) che consente di eseguire il codice su diverse piattaforme senza doverlo ricompilare.

Per chi volesse cimentarsi, qui file di installazione e documentazione: https://www.java.com/it/

Inoltre, Java è stato ampiamente utilizzato nello sviluppo di applicazioni enterprise, web e mobile.

Incrociando i dati statistici è possibile stilare una sorta di classifica dei linguaggi più usati. Tuttavia, quella che ti presentiamo non è una classifica storica (che non sarebbe molto utile) ma reale, aggiornata al 2023, l’anno appena concluso.

Ebbene, secondo il TIOBE Index (le cui valutazioni – molto simili a quelle del PYPL – si basano su sondaggi sottoposti a ingegneri e informatici qualificati, corsi e fornitori di terze parti da tutto il mondo e dati estratti dai motori di ricerca più diffusi) i dieci linguaggi più popolari tra i coder al mondo sono, nell’ordine:

  • 1° Python
  • 2° C
  • 3° C++
  • 4° Java
  • 5° C#
  • 6° Javascript
  • 7° PHP
  • 8° Visual Basic
  • 9° SQL
  • 10° Scatch

Una top ten che, oltre a confermare la popolarità storica di C e Java (e delle loro varianti), rivela che oggi il linguaggio più in auge è Python.

Python è un linguaggio di programmazione ad alto livello, interpretato e general-purpose creato da Guido van Rossum alla fine degli anni ’80. Noto per la sua sintassi chiara e leggibile, che lo rende accessibile a programmatori principianti e avanzati, vanta caratteristiche come supporto alla programmazione procedurale, ampia libreria standard, alta portabilità e community molto attiva.

Si tratta di un linguaggio utilizzato in vari settori, tra cui sviluppo web, intelligenza artificiale, analisi dei dati, automazione di sistemi, sviluppo di giochi e molto altro.

Per chi volesse iniziare a programmare in Python, questo è il sito da cui partire: https://www.python.org/

Con la scusa di Python, ci piace comunque sottolineare nuovamente quanto il TIOBE Index possa essere utilizzato per verificare se le capacità di programmazione di chi lo consulta sono ancora aggiornate, o per prendere una decisione strategica su quale linguaggio di programmazione adottare in vista dello sviluppo di un nuovo software.

 

3) Il Cobol è davvero richiestissimo?

Da tempo gira una voce nel mondo del lavoro che indicherebbe il Cobol – sebbene anch’esso non nato ieri – come un linguaggio ancora usatissimo e perciò richiestissimo. Ci siamo allora detti: siamo sicuri che sia davvero così? Magari è un falso mito nato da certi titoli giornalistici?

Ebbene, consultando il TIOBE Index e il PYPL (che posizionano il Cobol rispettivamente 20°, con una popolarità dello 0,78%, e 28°, con una popolarità dello 0,22%), ma anche altre fonti, tra cui conversazioni su Quora e GitHub, siamo arrivati alla conclusione che le cose non stanno proprio così. 

Cobol (Common Business-Oriented Language) è un linguaggio di programmazione sviluppato per scopi commerciali e aziendali. Creato negli anni ’50 e noto per il suo focus sulla gestione dei dati aziendali e delle transazioni, è stato uno dei primi linguaggi a essere progettato per risultare comprensibile e utilizzabile da persone non esperte in informatica, in particolare dagli analisti di sistemi e dagli utenti aziendali.

Queste caratteristiche lo hanno reso molto popolare per lo sviluppo di applicazioni in ambito bancario, assicurativo, governativo e finanziario. Numerosi sistemi aziendali che risalgono a decenni fa sono stati scritti in Cobol e la migrazione completa a tecnologie più recenti, che è ancora in corso, può essere costosa e rischiosa. Anche se in alcune aree, soprattutto dove sono presenti molti sistemi legacy, la richiesta di competenze Cobol può essere ancora significativa, il numero di nuovi progetti che lo utilizzano è diminuito nel tempo ed è ormai ridottissimo, con parecchie organizzazioni che preferiscono tecnologie più moderne.

Pertanto, a meno di accordi lavorativi già raggiunti e remunerativi, ci sentiamo di sconsigliare di studiarlo, optando per linguaggi più moderni.

 

4) Che fine ha fatto il Pascal?

Vogliamo chiudere questo articolo provando a rispondere alla domanda: “Che fine ha fatto il Pascal?”.

Una domanda che avevamo fatto in questa intervista al nostro Fabrizio Intrieri, project manager di ESSE I, e alla quale ci aveva risposto prontamente, essendo un grande conoscitore dei suoi linguaggi derivati.

Pascal è un linguaggio di programmazione sviluppato alla fine degli anni ’60 e diffusosi a partire dal 1970. Fu concepito come un linguaggio didattico per insegnare i principi della programmazione strutturata, enfatizzando la chiarezza e la precisione del codice.

Infatti, proprio grazie a queste caratteristiche, per molti anni è stato usato in molte scuole e università italiane per insegnare la programmazione.

Ci sono state diverse evoluzioni e varianti del linguaggio Pascal: la più importante è il Delphi, un ambiente di sviluppo integrato (IDE) basato su Pascal. Delphi ha aggiunto funzionalità avanzate come la programmazione a oggetti e la gestione degli eventi, diventando popolare per lo sviluppo di applicazioni desktop nei sistemi Windows.

Anche qui segnaliamo il sito da cui partire nel caso si volesse approfondire: https://learndelphi.org/

Pensiamo sia valsa la pena fare un ripasso anche di questo linguaggio "romantico" (di cui siamo certi molti si sono chiesti che fine avesse fatto) per omaggiare il suo “papà”, Niklaus Wirth, scomparso proprio di recente.

Questo articolo è dedicato soprattutto a lui. Ma anche a chi, come noi, ama l’informatica, la programmazione e i suoi linguaggi più o meno popolari.

 

(foto: Midjourney)

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